Tra le norme contenute nel DL Agosto ce n’è una particolarmente interessante per le società sportive professionistiche, dilettantistiche e leghe e per quelle attività che hanno bisogno di farsi pubblicità in un territorio circoscritto.
Chi mi conosce sa che la mia passione per lo sport mi ha portato ai vertici dell’AN Brescia Pallanuoto e che sono stato recentemente rieletto nel Consiglio Federale della FIN per il nuovo quadriennio olimpico, e quindi questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Tra l’altro, già la scorsa primavera segnalavo che il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive potesse funzionare come volano per la ripartenza del settore.
Così come si abbozza nelle decisioni del Governo, il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive prevede il ritorno del 50% degli investimenti di uno sponsor in una società sportiva, per chi li effettui entro la fine dell’anno (a partire dal primo luglio scorso) per un minimo di 10mila euro.
Le modalità operative non sono ancora state decise, ma è già abbastanza chiaro quali sono i soggetti che si possono sponsorizzare:
- Leghe che organizzano campionati a squadre nelle discipline olimpiche;
- Società sportive professionistiche, sempre attive nelle discipline olimpiche e dotate di un settore giovanile;
- Società e associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro Coni e che svolgono attività sportiva nelle discipline olimpiche e sono dotate di un settore giovanile.
Ci sono dei limiti ai soggetti beneficiari, che ad esempio devono disporre di un fatturato compreso tra i 200mila euro e i 15 milioni e non devono aderire al regime agevolato 398/1991.
Utilizzare questi contributi aiuterà il delicato settore dello sport a ripartire, visto il lockdown della scorsa primavera che ha penalizzato tutte le società e le nuove norme sanitarie che non permettono di disporre di un pubblico al 100% della capienza dei campi e dei palazzetti sportivi.
Si tratta di un’occasione importante per quelle aziende e professionisti che desiderano far circolare il proprio nome, sponsorizzando una squadra sportiva, contribuendo sia alla squadra sia al rafforzamento del proprio brand.
Peccato che il credito d’imposta abbia un limite massimo di spesa di 60 milioni di euro. Si corre infatti il rischio che le risorse non siano sufficienti e che questo venga reso noto all’azienda sponsor che dovrebbe beneficiarne solo a sponsorizzazione avvenuta. Se il limite verrà sforato, il tetto verrà ripartito tra tutte le aziende che hanno fatto richiesta di usufruirne.