Con questo blog mi sono ripromesso l’obiettivo di rendere una materia complessa e nel contempo affascinante come la gestione fiscale delle aziende alla portata di tutti, ovvero fornire dei consigli utili a imprenditori e professionisti senza entrare nei dettagli tecnici e usando un linguaggio abbastanza semplice da comprendere.
Quello che desidero è raccontare in modo semplice, ad esempio, le opportunità che si aprono di volta in volta per crescere nella propria attività o risparmiare.
Tra le ultime e forse più sottovalutate opportunità proposte nel decreto Agosto c’è la rivalutazione dei beni di impresa, che ora viene proposta con un’imposta sostitutiva da versare particolarmente ridotta. Basti pensare che lo scorso febbraio la stessa norma prevedeva un’imposta tra il 12 e il 14 % a seconda del bene da rivalutare, e ora viene proposta ad un aliquota del 3%. Inoltre si può scegliere di rivalutare solo civilisticamente, senza considerare l’impatto fiscale.
Cosa significa in concreto? Se un professionista come Andrea Malchiodi, o una qualsiasi altra azienda, decide di rivalutare un bene (NB anche soltanto un singolo bene all’interno della stessa categoria, mentre in passato funzionava in maniera diversa) può fin da subito godere del riconoscimento fiscale dei maggiori valori.
Ad esempio un bene rivalutato per 5.000 euro, costerebbe 150 euro (in tre rate a giugno nel 2021, nel 2022 e nel 2023) e permetterebbe un risparmio d’imposta del 27,9%: di fatto, 1.395 euro risparmiati. Il risparmio sarebbe diviso sugli anni di ammortamento del bene, ad esempio 279 euro all’anno dal 2022 al 2026 su un bene ammortizzabile in cinque anni. Il riconoscimento del plusvalore è invece immediato.
Cosa si può rivalutare? Sono molti i beni durevoli e le immobilizzazioni immateriali che possono usufruire di questa opportunità. Si va dai terreni ai fabbricati, dagli impianti ai macchinari e le attrezzature. Anche i marchi, i brevetti e persino le partecipazioni con immobilizzazioni finanziarie in società controllate e collegate. Non possono essere rivalutati i beni in leasing, a meno che non siano stati riscattati prima della fine del 2019.
Imprenditori, non lasciate cadere questa opportunità!